Da un articolo comparso nel 2018 sul quotidiano “Reporterre” sull’istallazione obbligata dei contatori Linky della Enedis emerge il tema della privacy: gli abitanti di Couzon-au-Mont-d’Or, un paesino vicino a Lione si sono lamentati di questi nuovi contatori della luce che diventano sempre più “intelligenti”. Con la telelettura e la telegestione diventano capaci di acquisire una quantità sempre più elevata e dettagliata di informazioni sulle abitudini degli utenti. Conoscendo infatti i loro consumi elettrici si possono imparare gli orari in cui vanno a dormire e quelli in cui escono di casa per andare al lavoro, quante persone abitano nell’appartamento. Ovviamente l’azienda dichiara che i dati raccolti vengono utilizzati soltanto per gli scopi dichiarati, ma a Couzon-au-Mont-d’Or non si sentono al sicuro e sostengono che non sia necessario fornire tutte queste informazioni personali in quanto per economizzare sui consumi sarebbe più efficace una campagna di sensibilizzazione sugli sprechi di energia.
Dopo questa lettura viene da porsi: andando avanti di questo
passo, quanto diventeranno intelligenti gli elettrodomestici, e fino a che punto
sarà utile? Quand’è invece che si oltrepassa il confort e si sfocia nell’intrusione?
Ai posteri l’ardua sentenza…
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