mercoledì 13 gennaio 2021

Step 28: fine del racconto

Eccoci giunti al capitolo finale del nostro racconto sul contatore della luce, che ormai non ha più segreti per noi. Potremmo addirittura parlane in altre lingue grazie allo studio etimologico che ne è stato fatto a inizio percorso (step 1)! Ma una lingua alla volta, per ora pensiamo a concludere il discorso iniziato in italiano. Ricapitolando, il contatore della luce è uno strumento che permette di misurare il flusso di energia elettrica utilizzata da un cliente. È quindi uno strumento che si colloca nella disciplina dell’elettrotecnica (step 4), in particolare nella branca che si occupa della distribuzione di energia elettrica nelle case (step 14).

Entrare nell’ambiente domestico equivale ad essere presente anche nella quotidianità delle persone: infatti lo si ritrova spesso citato o presente sullo sfondo nei film (step 12), nei fumetti (step 21), nella letteratura scientifica e non (step 10) e addirittura sui social all’interno dei meme (step 6 parte 2), anche se solitamente non con grande gaudio, visto che per quanto sia semplice da usare (step 22) è indissolubilmente associato alle bollette da pagare, al punto che questo termine non può di certo mancare in un glossario sullo strumento (step 3). Comodo, ma a che prezzo…

Insomma, il rapporto tra uomini ed elettricità non è mai stato dei migliori: fin dall’antichità ne ammiravano la forza temendone la pericolosità al punto da personificarla in varie divinità (step 7 parte 1) una più potente dell’altra. Poi, con il progresso scientifico si riesce ad ammaestrarla sempre di più (step 7 parte 2), si fa persino a gara (c’è chi parla di guerra, gasp! step 9 parte 2 ) a chi riesce per primo a ridurla in una scatola dotata di salvavita che ce la porti dritta dritta nelle nostre case, al nostro servizio. Prima il contatore si presenta come un apparecchio elettromeccanico che sfrutta l’elettromagnetismo (step 5 parte 1), poi un brevetto dopo l'altro (step 17) si arriva fino a renderlo completamente elettronico (step 5 parte 2) nel XXI secolo. Addio quindi ai complessi meccanismi (step 16 parte 1) di ruote decadiche, dischi di alluminio (step 8) ed elettromagneti (step 26), oramai ad aprirne uno si vedono solo più chip e circuiti (step 16 parte 2). 

Ma questo complesso labirinto elettronico rende possibile la gestione a distanza grazie alla telelettura: raccogliendo i dati riesce persino a memorizzare le abitudini degli utenti per economizzare i consumi di energia. Questi strumenti diventano sempre più intelligenti, ma non tutti sono favorevoli, c’è chi teme che lo stiano diventando fin troppo e inutilmente, e non vede di buon occhio che le proprie abitudini vengano studiate così nel dettaglio… (extra).

Volenti o nolenti nessuno può farne a meno: col tempo si sono susseguite le migliori pubblicità (step 13) per invogliare a scegliere quello di un costruttore (step 11) piuttosto che di un altro, legati ai diversi distributori, anche se al giorno d’oggi in Italia il principale fornitore ad essersi imposto è Enel (step 20).

Per quanto nelle case e per le strade (extra) sembrino spuntare come funghi, i contatori, avendo comunque una grande responsabilità per quel che riguarda la sicurezza degli utenti, devono seguire rigide normative (step 23) per regolamentarne la collocazione e l’impianto secondo precisi schemi elettrici (step 6 parte 1). Sono infatti oggetti molto complicati, e avendo a che fare con l'elettricità, se non utilizzati a regola d’arte possono diventare potenzialmente pericolosi.

Ma in tutto ciò, cosa si sa invece del primo contatore della luce? (step 2) È difficile decretare un vero e proprio punto di partenza per questo strumento, in quanto, come si può vedere dalla presenza dei termini a lui associati all’interno della bibliografia in alcune lingue (step 24), alla fine dell’ Ottocento c’era un grande fermento scientifico e l’idea circolava nell’aria già da tempo. Si può però considerare come inventore lo scienziato italiano Galileo Ferraris (step 9 parte 1): nel 1885 inventò il motore con induzione a campo rotante, che poteva essere usato sia come motore sia come contatore di energia elettrica. Rese la scoperta pubblica nel 1888 con una nota negli "Atti" dell'Accademia delle Scienze, ma senza brevettarla, essendo disinteressato alle sue applicazioni commerciali. Scelta che invece non fece Nikola Tesla, che brevettò il motore asincrono. La questione finì nelle aule giudiziarie, ma alle fine la priorità dell'invenzione fu riconosciuta allo scienziato italiano. Possiamo osservarli rappresentati fieri accanto alle loro invenzioni in alcuni francobolli (step 18).

Arrivati alla fine di questo lungo racconto possiamo concludere che il contatore della luce, per quanto possa sembrare un “semplice” (si fa per dire…) strumento di misura, un po’ come tutte le cose (step 25), ha invece delle implicazioni molto più ampie, che vanno a toccare numeri (step 15), parole per ogni lettera dell’alfabeto (step 19) e concetti inaspettati (step 27), dalla mitologia ai possibili scenari futuri.

lunedì 11 gennaio 2021

Step 27: mappa concettuale

In questa mappa sono rappresentati 6 concetti che girano intorno al tema del contatore della luce, con tanto di relazioni e connessioni. 


 

 Il contatore della luce fa parte degli impianti elettrici che permettono di portare l’elettricità nelle case. Se prima funzionava sfruttando il fenomeno dell’elettromagnetismo, i nuovi dispositivi grazie al progresso scientifico sono diventati elettronici e permettono la telegestione. Questa telegestione si realizza con la raccolta di dati sulle abitudini (riguardanti i consumi di elettricità) degli utenti (resa possibile quindi grazie al progresso tecnologico). Infine questa distribuzione permette di rendere usufruibile l'energia elettrica a livello d'uomo. 

Extra: scenari futuri

Da un articolo comparso nel 2018 sul quotidiano “Reporterre” sull’istallazione obbligata dei contatori Linky della Enedis emerge il tema della privacy: gli abitanti di Couzon-au-Mont-d’Or, un paesino vicino a Lione si sono lamentati di questi nuovi contatori della luce che diventano sempre più “intelligenti”. Con la telelettura e la telegestione diventano capaci di acquisire una quantità sempre più elevata e dettagliata di informazioni sulle abitudini degli utenti. Conoscendo infatti i loro consumi elettrici si possono imparare gli orari in cui vanno a dormire e quelli in cui escono di casa per andare al lavoro, quante persone abitano nell’appartamento. Ovviamente l’azienda dichiara che i dati raccolti vengono utilizzati soltanto per gli scopi dichiarati, ma a Couzon-au-Mont-d’Or non si sentono al sicuro e sostengono che non sia necessario fornire tutte queste informazioni personali in quanto per economizzare sui consumi sarebbe più efficace una campagna di sensibilizzazione sugli sprechi di energia.

Dopo questa lettura viene da porsi: andando avanti di questo passo, quanto diventeranno intelligenti gli elettrodomestici, e fino a che punto sarà utile? Quand’è invece che si oltrepassa il confort e si sfocia nell’intrusione? Ai posteri l’ardua sentenza…

domenica 10 gennaio 2021

Step 26: questione di chimica...

 I contatori elettromeccanici funzionavano sfruttando il principio dell’elettromagnetismo.

Un magnete è un corpo dotato di due poli magnetici diversi tra di loro, polo nord e polo sud, caratterizzati dal fatto che poli uguali tendono a respingersi mentre poli opposti tendono ad attrarsi. Alcune sostanze, dette ferromagnetiche, possono acquistare la proprietà di magnetizzazione. In queste sostanze il momento magnetico degli atomi è elevato e gli atomi danno luogo ad allineamenti locali, formando domini magnetici. Ma questi ultimi sono tra loro orientati casualmente nella massa del materiale e quindi il momento magnetico complessivo risulta essere nullo. Se però questi materiali vengono posti in un campo magnetico esterno, i domini si orientano lungo le linee di forza del campo e il materiale acquista proprietà magnetiche. In alcuni tipi di materiali questa proprietà si può mantenere anche dopo la rimozione dal campo magnetico esterno.

Nel caso del contatore della luce sono presenti degli elettromagneti, elementi composti da un cuore ferromagnetico avvolto da una bobina di filo elettrico, detta solenoide. Il compito di questi elementi è quello di generare un campo magnetico dalla corrente elettrica che passa.



Extra: per le strade di Torino

Da quando ho aperto questo blog e ho iniziato ad approfondire il tema del contatore della luce ho cominciato a rendermi conto di tutti i contatori che ci sono per le strade che percorro abitualmente. Prima sicuramente li vedevo, ma senza guardarli, non mi ci soffermavo più che tanto. Per fare un esempio, il contatore che ho fotografato si trova all’incrocio tra Corso Matteotti e corso Re Umberto, al semaforo della pista ciclabile che percorrevo tutti i giorni quando si andava a lezione in presenza. Quello che mi ha colpita è stata la sigla AEM, che ho subito associato ad una casa produttrice di contatori citata nello step11, ma dopo aver cercato in rete mi sono accorta che non c’entra nulla: in questo caso rappresenta l’Azienda Elettrica Municipale (alla fine la risposta è sempre la più semplice…)




Step 25: cose personali

Come memento ho scelto il biglietto della partita Italia-Repubblica Ceca del 10 settembre 2013. Lo tengo appeso in camera, è diventato il mezzo fisico attraverso il quale rievocare un bellissimo ricordo della prima volta che sono andata allo stadio con mio fratello.



In questo periodo, il mio utensile per eccellenza è rappresentato dalle cuffiette, un vero e proprio strumento che mi permette di fare qualunque cosa durante la quotidianità un po' particolare di questo anno. Le indosso praticamente tutto il giorno tranne quando dormo: per seguire le lezioni online, poi finite le ore di didattica per ascoltare la musica mentre studio o mentre vado a fare una passeggiata per sgranchirmi le gambe, unica attività fisica ormai permessa.



Infine, la cosa che posso considerare quasi un amuleto, o perlomeno un buon auspicio per il futuro è una manciata di corone danesi, che mi sono rimaste da un viaggio fatto a settembre 2019. Il giorno della partenza mi ero detta che il fatto che ne fossero avanzate poteva essere un’opportunità, in quanto sarebbero state una scusa perfetta per dover tornare a Copenaghen in futuro. Le tengo da parte, nella speranza di ritornarci presto.





martedì 8 dicembre 2020

Step 24: le parole nella storia

Ngrams del termine "contatore elettrico" nella bibliografia italiana tra il 1800 e il 2019

Per prima cosa è stata analizzata la presenza del termine “contatore elettrico” nella bibliografia italiana. Da questo grafico è emerso un dato interessante: l’oggetto in esame è molto presente anche prima della sua “invenzione”, avvenuta dopo il 1888 in conseguenza della costruzione del motore asincrono da parte di Galileo Ferraris. Questo però era prevedibile in quanto si trattava di un periodo di grande fermento scientifico e la funzione del contatore elettrico era già immaginabile, per cui l’idea era nell’aria già da tempo. Quello però che può stupire è quel picco nel 1872.

Facendo ricerca tramite Google books è venuto fuori che in quell’anno è stato pubblicato sugli Atti della Regia accademia delle scienze un articolo di A. Cavallero sugli anemometri. In particolare, descrive l’ “anemometro totalizzatore”, detto anche “a contatore elettrico” in quanto quest’ultimo registra i giri del molinello attraverso una corrente elettrica.

Questo spiega la differenza sostanziale tra i grafici relativi all’uso del termine “contatore elettrico” e “contatore della luce”.

Infatti, anche se nel linguaggio comune spesso usiamo le due espressioni come sinonimi, il contatore elettrico è uno strumento più generico, ovvero uno strumento per misurare l’energia elettrica assorbita da un circuito in un intervallo di tempo, e tra questi rientra anche il contatore della luce.

Andando poi ad osservare i grafici dei termini “Ferraris” e “contatore elettrico” possiamo notare come l’inventore sia vertiginosamente più presente nella bibliografia rispetto allo strumento, dato comprensibile se si pensa a tutte le altre sue invenzioni. Tuttavia, tra il 1880-1900 c’è un picco che corrisponde temporalmente alla sua invenzione del motore asincrono. 

Infine, considerata la diffusione che ha avuto il contatore di Ferraris nell’Europa dell’Est sotto il nome di Ferraris-Zähler, sono andata a ricercare la frequenza di inventore e strumento nella bibliografia tedesca. Anche in questo caso la fama dell’ingegnere è superiore al solo strumento, ma osservando le due curve si può notare come tra i due picchi ci sia una corrispondenza.  



Step 28: fine del racconto

Eccoci giunti al capitolo finale del nostro racconto sul contatore della luce, che ormai non ha più segreti per noi. Potremmo addirittura pa...