martedì 8 dicembre 2020

Step 24: le parole nella storia

Ngrams del termine "contatore elettrico" nella bibliografia italiana tra il 1800 e il 2019

Per prima cosa è stata analizzata la presenza del termine “contatore elettrico” nella bibliografia italiana. Da questo grafico è emerso un dato interessante: l’oggetto in esame è molto presente anche prima della sua “invenzione”, avvenuta dopo il 1888 in conseguenza della costruzione del motore asincrono da parte di Galileo Ferraris. Questo però era prevedibile in quanto si trattava di un periodo di grande fermento scientifico e la funzione del contatore elettrico era già immaginabile, per cui l’idea era nell’aria già da tempo. Quello però che può stupire è quel picco nel 1872.

Facendo ricerca tramite Google books è venuto fuori che in quell’anno è stato pubblicato sugli Atti della Regia accademia delle scienze un articolo di A. Cavallero sugli anemometri. In particolare, descrive l’ “anemometro totalizzatore”, detto anche “a contatore elettrico” in quanto quest’ultimo registra i giri del molinello attraverso una corrente elettrica.

Questo spiega la differenza sostanziale tra i grafici relativi all’uso del termine “contatore elettrico” e “contatore della luce”.

Infatti, anche se nel linguaggio comune spesso usiamo le due espressioni come sinonimi, il contatore elettrico è uno strumento più generico, ovvero uno strumento per misurare l’energia elettrica assorbita da un circuito in un intervallo di tempo, e tra questi rientra anche il contatore della luce.

Andando poi ad osservare i grafici dei termini “Ferraris” e “contatore elettrico” possiamo notare come l’inventore sia vertiginosamente più presente nella bibliografia rispetto allo strumento, dato comprensibile se si pensa a tutte le altre sue invenzioni. Tuttavia, tra il 1880-1900 c’è un picco che corrisponde temporalmente alla sua invenzione del motore asincrono. 

Infine, considerata la diffusione che ha avuto il contatore di Ferraris nell’Europa dell’Est sotto il nome di Ferraris-Zähler, sono andata a ricercare la frequenza di inventore e strumento nella bibliografia tedesca. Anche in questo caso la fama dell’ingegnere è superiore al solo strumento, ma osservando le due curve si può notare come tra i due picchi ci sia una corrispondenza.  



domenica 29 novembre 2020

Step 23: la normativa

La UNI CEI EN 16001 è la norma a cui fare riferimento per quel che riguarda la collocazione dei contatori elettrici. Secondo questa normativa, con relative e successive modifiche ed integrazioni, i contatori devono essere posti all’esterno degli edifici, nei muri perimetrali o nelle pareti. Inoltre, le dimensioni da rispettare per un vano allocante che contenga un singolo contatore sono di 45x45x30 cm.


Invece, la norma CEI 64-8 si occupa della sicurezza degli impianti elettrici civili, definendone gli standard tecnici. Per esempio, è grazie a questa legge che dal 2008 anche in Italia è diventato obbligatorio dotare il proprio impianto di specifica messa a terra, cioè dell’obbligo di mantenimento delle masse metalliche al potenziale di terra, molto importante per la sicurezza degli elettrodomestici e delle persone soprattutto in caso di sovraccarico di tensione.



Step 22: come si usa?

Il contatore della luce è uno strumento che permette di misurare il flusso di energia elettrica consumata. E' molto facile da usare: nei vecchi contatori elettromeccanici il numero era leggibile direttamente sul numeratore presente sul quadrante. 

Con il passaggio al contatore elettronico si possono effettuare più operazioni. Tuttavia, anche in questo caso il procedimento è immediato e facile da capire. A destra del display (nell'immagine, numero 1) è presente un pulsante (2), che se schiacciato più volte fa comparire sullo schermo tutte le informazioni di cui uno può avere bisogno: il codice POD, ovvero il numero che identifica l’utente, la potenza istantanea consumata, i consumi nelle tre diverse fasce orarie (F1, F2, F3) e la potenza massima registrata (P1, P2, P3).

Dall’altro lato rispetto al display sono inoltre presenti due luci rosse a led (3). Se queste luci lampeggiano, vuol dire che è in atto il normale passaggio di corrente. Al contrario se le luci sono fisse significa che il contatore non è attivo da almeno 20 minuti.

Infine, ultimo ma non per importanza, sotto al display è presente anche un interruttore (4) che serve per interrompere o attivare il flusso di energia elettrica.

(Al numero 5 è presente l'interfaccia ottica, ma questa viene utilizzata solo dai tecnici per programmare il contatore o controllarne il funzionamento)




Step 21: nei fumetti

Abbiamo avuto modo di trovare il contatore della luce nei film, nei libri e nei meme, non poteva mancare proprio nei fumetti.
Compare all'interno di un numero del Detective Conan, e diventa elemento risolutore di un caso:


Gosho AOYAMA, Detective Conan, volume 24, Perugia: edizioni Star Comics, gennaio 2007, pp. 80,81

Diversa è la situazione per quel che riguarda l'episodio di Zerocalcare, dove lo strumento viene citato ed è al centro della narrazione, ma non viene disegnato esplicitamente. Un'ipotesi è che il mobiletto accanto alla porta rappresenti il vano allocante del contatore, ma non venendo mai aperto dal personaggio rimane una supposizione. 

ZEROCALCARE, Ogni maledetto lunedì su due, Milano: Bao Publishing, 2015, p.150





Step 20: il marchio

 


E-Distribuzione (ex Enel Distribuzione, dal 2016) è il maggior distributore locale in Italia per l’energia elettrica. Questo significa che è proprietario dei contatori di energia elettrica nella zona ad essa competente ed interviene in caso di guasti all’impianto domestico oppure se ci sono problemi sulla rete energetica. Si occupa inoltre della lettura dei contatori dei clienti, comunicando poi i consumi al fornitore.


Step 19: un abbecedario

A alluminio, il materiale con cui era realizzato il disco rotante nei contatori elettromeccanici

B blackout

C casa

D distributore

E elettrotecnica

F faida, quella sulla paternità del motore asincrono 

G Galileo Ferraris

H simbolo dell’ora, in quanto misura in base al tempo

I interruttore

L luce

M magnetismo, il principio su cui si basano i contatori analogici

N notte

O ora

P potenza

Q quadro elettrico

R Rawal, il regista del film Batti Gul Meter Chalu

S scossa

T truffa

U utente

V vano allocante

Z Zeus

sabato 14 novembre 2020

Step 18: il francobollo



Francobollo del 7 febbraio 1997 disegnato per celebrare il centenario della morte di Galileo Ferraris. L’illustrazione è stata realizzata da T. Aime. Il ritratto di Ferraris è affiancato dal motore a campo magnetico rotante di sua invenzione. Questo motore è alla base dei misuratori elettromeccanici di consumo d'energia elettrica.


Parlando di motori ad induzione, se si cita Ferraris non si può non parlare anche di Tesla, che sviluppò lo stesso strumento nello stesso periodo, brevettandolo prima dello scienziato nostrano.
Rilasciato il 21 settembre 1983 e stampato dal Bureau of Engraving and Printing


Il contatore della luce è uno strumento che si colloca all’interno della disciplina dell’elettrotecnica. Il 16 marzo 2007 viene rilasciato questo francobollo disegnato da A.M.Maresca. 
Celebrazione della Commissione Elettrotecnica Internazionale, creata nel 1906. 











 

Step 17: i brevetti

Nel 1885, dopo aver scoperto il campo magnetico rotante, Galilelo Ferraris presenta il “motore con induzione a campo rotante” a corrente alternata, che sta alla base dei misuratori elettromeccanici di consumo d'energia elettrica (il primo dei quali prende il nome di Ferraris-Zähler).
Il contatore di Ferraris fu usato particolarmente nell'Europa centrale ed orientale. La scoperta tuttavia non fu mai brevettata, essendo Ferraris disinteressato alle applicazioni commerciali della sua scoperta.

Nel 1894, Oliver Shallenberger della Westinghouse Electric Company riesce a sfruttare lo stesso principio dell’induzione di Ferraris per costruire un wattmetro orario, una novità rispetto ai soliti amperometri.  

Si può anche citare il brevetto di Otto Titus Blathy del 23 dicembre 1902. 
Rifacendosi al principio di Ferraris, Blathy propone un miglioramento del contatore per ridurre il più possibile il consumo di energia sulle bobine. 

domenica 8 novembre 2020

Step 16: come è fatto? (2/2)

Una vista interna di un contatore elettronico per poterne osservare meglio i componenti.

vista interna alla quale ho aggiunto i nomi dei componenti 



NB: nessun contatore è stato maltrattato durante la stesura di questo post, quelli che potete vedere sono tutti cont-attori professionisti.

Step 16: come era fatto? (1/2)

Una vista interna di un contatore elettromeccanico per poterne osservare meglio i componenti interni.



NB: nessun contatore è stato maltrattato durante la stesura di questo post, quelli che potete vedere sono tutti cont-attori professionisti.

Step 15: diamo i numeri

Come è normale per uno strumento di misura, il contatore elettrico ha molto a che fare con i numeri. Ecco una lista di quelli più significativi:

3 sono le fasce orarie misurate
9 le cifre del codice cliente
42 i cm minimi di larghezza e di altezza del vano che contiene il contatore
25 i cm minimi di profondità del vano 

Per quel che riguarda delle date importanti:
1885 è l'anno della sua invenzione
2001 quello del passaggio dal contatore analogico a quello elettronico

I vari numeri che si possono leggere sul display: 
Data e ora
Numero cliente di 9 cifre
Potenza istantanea assorbita
Consumo nelle tre fasce orarie

Step 14: la tassonomia

Questo albero tassonomico vuole mostrare dove si colloca il contatore della luce all'interno degli studi sull'elettricità, in particolare di cosa si occupa rispetto ad altri strumenti scientifici. 





 

Step 13: tutti vogliono un contatore

 Ecco una serie di pubblicità di contatori elettrici che ripercorrono tutto il XIX secolo fino ad arrivare ai giorni nostri. Il primo manifesto che sono riuscita a trovare è francese e risale al 1909:


Facendo un salto in Italia alla fine degli anni Venti (1928) del secolo scorso:
Si ritorna in Francia, questa volta durante gli anni Sessanta, per scoprire i contatori che assicurano il massimo del confort: 


Infine ci ritroviamo ai giorni nostri, con un annuncio sui contatori elettronici: la particolarità che viene sottolineata è la sua capacità di fornire molto più informazioni rispetto ai contatori del passato
 . 






domenica 1 novembre 2020

Step 12: cont-attore della luce

Come abbiamo già visto nel post sul simbolo, il contatore della luce appare anche al cinema. Se solitamente viene impiegato per sfruttare il topos del blackout, vista la sua presenza nelle case di tutti viene citato anche nelle commedie sulla vita quotidiana. Lo si vede, per esempio, nella serie “New Girl” (s05e07).

Il nostro strumento viene scelto per recitare anche da François Truffaut che lo fa comparire nel film "L'uomo che amava le donne", nella relazione tra il protagonista e Ginette (nell'estratto, a 0:30).

Infine, nel film indiano Batti Gul Meter Chalu (che significa “luci spente, misuratore acceso”), tutta la storia è incentrata sulle bollette elettriche gonfiate. Nell’ultima scena del trailer (a 2:52) si vede un contatore elettrico!

Step 11: i costruttori

Una delle prime aziende a produrre contatori elettrici fu la Westinghouse Electric, la ditta co-fondata da Tesla, e rivale della General Electric di Edison (per la storia più dettagliata vedere il post sulla guerra delle correnti). Nel 1894 applica il principio di induzione per produrre un wattometro orario, ovvero un contatore elettrico analogico elettromeccanico (il cui funzionamento è stato spiegato qui). 


Facendo invece un salto in avanti, tra i principali produttori ai giorni nostri si possono citare AEM, un’azienda romena nata nel 1970 che si occupa dell’intero processo produttivo (dalla progettazione e dallo sviluppo dei prodotti al loro imballaggio), oppure Finder, fondata nel 1954 da Piero Giordanino, i cui contatori serie 7E sono pensati per la green economy.


Step 10: i libri

 Di seguito, una piccola bibliografia relativa al contatore elettrico: 

G. FERRARIS, Rotazioni elettrodinamiche prodotte da correnti alternate, in «L'Elettricità», anno VII (1888)

M. LANFRANCONI, Le frodi nei contatori elettrici come si ruba come si misura energia, Torino: Lavagnolo editore, 1942

Mario CAPASSO, Il fattore di potenza nelle registrazioni contatori energia elettrica, Napoli: L’arte tipografica, 1958



J. OSWALD, Le compteur d’électricité, in «Culture technique» n°9, 1983 


sabato 24 ottobre 2020

Step 9: il contesto, la guerra delle correnti (2/2)

Alla fine del XIX secolo, il problema principale era quello di riuscire a trovare un modo efficiente ed economico per portare il flusso elettronico dalle centrali elettriche fino alle industrie e alle case.

Nel 1887, contemporaneamente a Ferraris, Nikola Tesla costruì un prototipo di motore ad induzione. Quindi propose al suo capo Edison, fondatore della General Electric, di adottare il sistema di distribuzione in corrente alternata, che può essere distribuita su grandi distanze ad altissime tensioni senza subire perdite energetiche. Ma Edison si rifiutò, per paura di perdere il monopolio commerciale della distribuzione d’energia. Tesla allora fondò la Westinghouse Electric.

Nel 1889, Westinghouse fece costruire il primo impianto idroelettrico a corrente alternata al mondo. I grandi vantaggi della distribuzione in alta tensione a corrente alternata vinsero la ‘guerra delle correnti’.

Step 9: l'inventore, Galileo Ferraris (1/2)

Secondo Edison, Galileo Ferraris è "il più grande degli elettrotecnici viventi". Si tratta dell'ingegnere italiano che, nella seconda metà dell'Ottocento, ha formulato il principio del campo magnetico rotante. Nel 1885, a conclusione di questi studi, presenta il “motore con induzione a campo rotante” a corrente alternata . Questa scoperta ha permesso di costruire i motori a induzione e i contatori di energia elettrica di cui ci serviamo nelle nostre case (il primo dei quali prende il nome di Ferraris-Zähler). Eppure, Ferraris non ottenne alcun vantaggio economico dalla sua scoperta: quando pubblicò i risultati dei suoi studi nel 1888 sulla rivista L'Elettricità, Nicola Tesla stava già brevettando il motore asincrono. La questione finì nelle aule giudiziarie, ma alle fine la priorità dell'invenzione fu riconosciuta allo scienziato italiano.



Per chi fosse interessato ad una biografia di Galileo Ferraris: https://www.scienzainrete.it/italia150/galileo-ferraris

Step 8: i materiali

Nei contatori elettromeccanici, ovvero quelli analogici, il meccanismo era composto da un disco in alluminio, delle espansioni polari in ferro e un magnete. Questi materiali erano necessari per permettere di sfruttare il fenomeno dell’elettromagnetismo e fare girare le ruote decadiche del contatore. Dopo il 2001 si è passati ad un nuovo contatore di tipo elettronico, portando quindi un grosso cambiamento nella scelta dei materiali, visto che oltre alla plastica per l’involucro protettivo sono utilizzati prevalentemente componenti elettronici. Questa evoluzione ha reso possibili molte nuove funzioni, come per esempio la telelettura e la telegestione.

step 7: mitico contatore! (2/2)

Tenendo conto della venerazione e del timore che l’Uomo ha sempre avuto nei confronti dell’elettricità, si può considerare che la distribuzione dell’energia elettrica nelle case delle persone rappresenti una vittoria. È come se si fosse addomesticato questo fenomeno: non solo infatti viene portata fin nelle case delle persone, ma prima di entrare ne viene anche abbassato il voltaggio in modo da non renderla più mortale. Basti pensare al salvavita che ci permette di non fare la stessa fine di Capaneo! In quest’ottica il contatore elettrico diventa quindi lo strumento attraverso il quale è l’uomo a controllare l’elettricità, e non viceversa. 

Step 7: l'elettricità nella mitologia (1/2)

L’elettricità è sempre stato un fenomeno affasciante per l’uomo, fin dall’antichità. In tantissime popolazioni si pensava che fosse la manifestazione di un Dio potentissimo. Le tracce nella mitologia sono numerose: per citarne alcune, gli Egizi veneravano Seth dio delle tempeste, i celtici Thor, e la cultura giapponese Raijin, demone della luce e dei fulmini. Il più noto di tutti è Zeus, re degli dei greci, che compare anche nel mito poi ripreso da Eschilo nella tragedia “I sette contro Tebe”. 

Jean-Auguste-Dominique INGRES, Giove e Teti, 1811, Aix-en-Provence, 
musée Granet 

Eteocle e Polinice, figli di Edipo, per spartirsi il potere sulla città di Tebe, si erano messi d’accordo nel regnare un anno a testa, alternandosi sul trono. Eteocle tuttavia allo scadere del proprio anno non aveva voluto lasciare il proprio posto, sicché Polinice aveva dichiarato guerra al proprio fratello e alla propria patria. Per attaccare ciascuna delle sette porte di Tebe, Polinice si fece aiutare da altrettanti fortissimi re, tra i quali il possente e superbo Capaneo. Secondo la tradizione greca, quest’ultimo fu il primo a scalare le mura della città, con baldanza, sicurezza e sprezzo per gli dei, al punto che Zeus lo folgorò con una saetta.  Anche Dante riprende questo mito collocando Capaneo all’Inferno, nel terzo girone del settimo cerchio, tra i violenti contro Dio. 


Step 6: il simbolo (2/2)

Il contatore della luce può essere considerato un po’ il simbolo della modernità. È grazie a lui che possiamo avere la corrente elettrica nelle nostre case. Quando veniamo sorpresi da un blackout, oltre a saltare nel buio si fa anche un salto nel passato a quando di notte si doveva vagare per la casa accompagnati da torce e candele, con l’unica differenza che oggigiorno le torce sono incorporate nello smartphone.

Nel cinema il contatore è un protagonista silenzioso: raramente lo si vede presente in modo esplicito, ma ricopre spesso un ruolo importante nei film gialli o horror. Il blackout e la conseguente ricerca al buio del contatore per ripristinare la corrente sono un topos ricorrente che serve a creare suspense e tensione.

Infine, per ritornare al tema delle immagini, data la sua onnipresenza nelle case, il contatore è entrato anche a far parte della vita di tutti quanti. Ma ai tempi di oggi la popolarità costa, e si paga diventando oggetto del mezzo di comunicazione più diffuso dell’era dei social: i meme.





Immagini prese da Pinterest



Step 6: il simbolo (1/2)

Siccome il contatore elettrico è stato inventato tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, le sue tracce nell’iconologia sono essenzialmente recenti. Ho riportato sotto il simbolo del contatore elettrico secondo la norma italiana CEI 64-8 (che grazie a questa convenzione passa da semplice segno a simbolo vero e proprio), che richiede che tutti gli impianti elettrici siano coperti da uno schema elettrico. Uno schema indica la costituzione del circuito e le caratteristiche dei dispositivi presenti.












Step 5: come funziona? (2/2)

 I più recenti contatori elettronici invece eseguono il conteggio di eventi associati a impulsi elettrici. Tali eventi vengono trasformati da un captatore o trasduttore in impulsi elettrici da applicare all'ingresso I del circuito di conteggio. Quest'ultimo è dotato di una o più uscite U, alle quali fanno capo altrettanti segnali di conteggio che forniscono, in una base prefissata binaria, il numero di eventi contati.

Fonte: https://www.sapere.it/enciclopedia/contat%C3%B3re.html

domenica 18 ottobre 2020

Step 5: come funzionava? (1/2)

I contatori elettromecanici, o contatori ad induzione, funzionano a corrente alternata. Sono formati da un sottile disco di alluminio (sullo schema, indicato con 17) libero di ruotare intorno al proprio asse, alla periferia del quale sono affacciate le espansioni polari di due elettromagneti. Uno di questi è percorso dalla corrente assorbita dagli utilizzatori (8), l'altro (10) da una corrente proporzionale alla tensione di alimentazione. I flussi alternati prodotti dagli elettromagneti generano nel disco delle correnti parassite che, interagendo con i flussi, producono una coppia motrice il cui valore medio è proporzionale alla potenza assorbita dai carichi. Alla periferia del disco sono affacciate inoltre le espansioni polari di un magnete permanente (4) che produce una coppia frenante proporzionale alla velocità di rotazione. In condizioni di equilibrio dinamico il disco ruota perciò a una velocità proporzionale alla potenza assorbita dal circuito. L'energia corrispondente è quindi proporzionale al numero dei giri fatti dal disco che vengono totalizzati da un numeratore.


Fonte: https://www.sapere.it/enciclopedia/contat%C3%B3re.html


Step 4: l'elettrotecnica

L'elettrotecnica è una disciplina che riguarda la produzione, il trasporto e l'utilizzazione dell'energia elettrica.

Nasce convenzionalmente nel 1800, anno in cui Volta comunicò a sir Banks, presidente della Royal Society, la notizia della costruzione della prima pila elettrica. Nasce così il primo generatore statico di energia elettrica. Circa 30 anni dopo Faraday scoprì che la corrente elettrica poteva essere generata da variazioni di un campo magnetico. Durante tutto il XIX ci fu una serie di scoperte che portò all’enunciazione delle leggi di Maxwell, che spiegano il comportamento delle cariche elettriche e del campo elettromagnetico generato da esse. Il XX secolo fu il più proficuo per quel che riguarda le applicazioni dell’elettrotecnica, e portò all’invenzione di motore elettrico, telegrafo, telefono, radio, e lampadina elettrica.

Il contatore elettrico si colloca proprio in questo ambito. In particolare, come si evince dal nome e dalla traduzione nelle altre lingue (electric meter, compteur électrique, stromzähler, per maggiori informazioni vedere ilprimo post), si tratta di uno strumento utilizzato dai fornitori di energia elettrica per tenere traccia del consumo di elettricità da parte dei loro clienti a fini commerciali.


Sulla storia dell'elettrotecnica:

https://www.sapere.it/enciclopedia/elettrot%C3%A8cnica.html

http://www.elettrotecnica.unina.it/files/falco/Storia.pdf

https://it.wikipedia.org/wiki/Elettrotecnica

Step 3: un glossario

Contatore elettromeccanico: primo contatore elettrico ad essere installato, in uso fino al 2001. Utilizza un dispositivo meccanico per contare il consumo
Disco metallico: disco che viene mosso dalla corrente con una velocità direttamente proporzionale alla potenza impiegata. Ogni giro del disco corrisponde a una determinata quantità di elettricità consumata
Numeratore: riporta la cifra relativa al consumo di energia
Ruote decadiche: meccanismo alla base dei totalizzatori numerici presenti sul quadrante del contatore meccanico

Contatore elettronico: sostituisce dal 2001 il contatore meccanico, permette molte operazioni in più come la distinzione del consumo nelle diverse fasce orarie
Display: schermo sul quale compaiono i dati relativi al consumo di energia elettrica
Indicatori di consumo: due luci a led che lampeggiando indicano quando c’è un consumo di energia in corso
Interfaccia ottica: utilizzata solo dai tecnici per programmare il contatore o controllarne il funzionamento
Interruttore generale: apparecchiatura di comando che serve ad interrompere o riattivare l’alimentazione
Modello ef: misura i consumi elettrici effettuati all’interno delle differenti fasce orarie
Modello em: non dà l’opportunità di conteggiare i consumi elettrici diversificandoli tra le varie ore della giornata
Modello eo: è in grado di misurare con dettaglio il consumo orario di energia elettrica
Pulsante di lettura: pulsante collocato accanto al display, premendolo è possibile fare comparire sullo schermo tutte le informazioni riguardo al consumo di energia
Telegestione: sistema che permette di gestire il rapporto di fornitura a distanza, eseguendo molte operazioni da remoto

Bolletta: documento di fatturazione attraverso il quale il fornitore di energia addebita al cliente i corrispettivi dovuti in ragione del contratto.
Codice pod: codice che serve ad individuare il punto geografico in cui l'energia elettrica viene prelevata dall'utente
fascia a1: fascia oraria ad alto consumo di energia elettrica, solitamente durante le ore centrali della giornata
fascia a2: fascia orario con un consumo medio
fascia a3: fascia oraria a basso carico, solitamente di notte
Fornitore: colui che vende l’energia elettrica al cliente finale
Distributore: proprietario del contatore, consegna al cliente finale l’energia elettrica

domenica 11 ottobre 2020

Step 2: il primo contatore

In figura si può vedere un contatore ad induzione, uno dei primi contatori di elettricità, ideato da Ferraris e Siemens e realizzato successivamente nel 1900. Lo strumento è attualmente conservato al Politecnico di Milano.


Per saperne di più:

https://www.affidabilita.eu/TuttoMisureTest/Telematico.aspx?art=192


Step 1: di cosa parliamo?

 Lo scopo di questo blog è quello di raccontare il più possibile a proposito del contatore della luce. Per cui mi sembrerebbe un buon inizio partire dalle basi, ovvero: che cos'è un contatore della luce?

Si tratta di uno strumento che misura il flusso di energia elettrica utilizzata da un certo cliente.

Negli altri paesi il termine utilizzato è molto simile, in quanto ogni lingua impiega la stessa espressione, semplicemente traducendola. Gli inglesi dicono electric meter, con la variante di electricity meter; in Francia si usa compteur éléctrique; per gli spagnoli può diventare caja de fusibles, medidor de electricidad y contador de energìa electrica tambien, tipico dei tedeschi è invece legare il tutto in un’unica parola: stromzähler.

Etimologicamente la parola “contatore” deriva dal verbo “contare”, in quanto in generale un contatore è uno strumento che conta quante volte viene effettuata una certa operazione oppure quante volte un’entità passa attraverso qualcosa. Ma si riferisce più impropriamente anche a quegli strumenti che invece di contare entità discrete misurano un flusso, come capita proprio nel nostro caso del contatore della luce.

In un certo senso però potremmo ritenere appropriato anche il secondo significato di contare, cioè raccontare, in quanto grazie al display nei più recenti, o nei più vecchi al meccanismo a ruote, ci dà molte informazioni (quasi come se ce lo raccontasse) riguardo al flusso, come le fasce orarie di utilizzo o le abitudini del consumatore.

Step 28: fine del racconto

Eccoci giunti al capitolo finale del nostro racconto sul contatore della luce, che ormai non ha più segreti per noi. Potremmo addirittura pa...