L’elettricità è sempre stato un fenomeno affasciante per l’uomo, fin dall’antichità. In tantissime popolazioni si pensava che fosse la manifestazione di un Dio potentissimo. Le tracce nella mitologia sono numerose: per citarne alcune, gli Egizi veneravano Seth dio delle tempeste, i celtici Thor, e la cultura giapponese Raijin, demone della luce e dei fulmini. Il più noto di tutti è Zeus, re degli dei greci, che compare anche nel mito poi ripreso da Eschilo nella tragedia “I sette contro Tebe”.
Eteocle e Polinice, figli di Edipo, per spartirsi il potere sulla città di Tebe, si erano messi d’accordo nel regnare un anno a testa, alternandosi sul trono. Eteocle tuttavia allo scadere del proprio anno non aveva voluto lasciare il proprio posto, sicché Polinice aveva dichiarato guerra al proprio fratello e alla propria patria. Per attaccare ciascuna delle sette porte di Tebe, Polinice si fece aiutare da altrettanti fortissimi re, tra i quali il possente e superbo Capaneo. Secondo la tradizione greca, quest’ultimo fu il primo a scalare le mura della città, con baldanza, sicurezza e sprezzo per gli dei, al punto che Zeus lo folgorò con una saetta. Anche Dante riprende questo mito collocando Capaneo all’Inferno, nel terzo girone del settimo cerchio, tra i violenti contro Dio.
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